venerdì 15 febbraio 2013

Lettera ad un amico



"Babbo, babbo, possiamo tenerlo?? La mamma ha detto di SI!".
Era un caldo pomeriggio d'estate quando, per la prima volta, facesti la tua entrata in scena in casa Cioni.
Stavo parlando con una mia insegnante dell'asilo che veniva ad accudire i gatti dei vicini quando te passasti di lì.
Lei ti vide, ti preso in collo e ci chiese "se avete già una micia perchè non tenete anche lui? è già grandicello ma è abbandonato."
Avevamo già la Cicina, come te dal manto nero con qualche pelino bianco sotto al musino, ma tu eri il mio primo micino maschio.
Ricordo che ti presi e mi si sedetti sullo scalino di casa mia, per conoscerti meglio.
Quanto ti parlai quel pomeriggio...
Da quel momento ci sei sempre rimasto accanto, sempre.
Eri un gatto mansueto, non miagolavi mai, non ti lamentavi mai... e noi da bimbe ce ne siamo approfittate..ooh se ce ne siamo approfittate.
Come quando si voleva imitare la nascita del Il Re Leone, si prendeva un loto, ti si spiaccicava in fronte e poi ti si buttava addosso un po' di terra innalzandoti davanti ai "sudditi animali" (in genere interpretati a turni da una di noi due).
Nonostante tutte le marachelle che ti abbiamo fatto ci sei sempre rimasto affezionato.
Avevi un carattere dolce fuori dal comune.
Se stavo male, se ero triste, se piangevo, tu ti adagiavi accanto a me, senza pretendere nè carezze nè attenzioni.
Capivi che avevo bisogno e ti bastava solo starmi vicino.
Ma lo facevi con tutti in casa...ci volevi bene a tutti.

Ieri per un attimo sono tornata bambina, affacciandomi alla finestra di camera ho creduto di rivederti passare di lì sotto. Però com'eri prima quando stavi bene, con il tuo bellissimo pelo scuro e lucido mentre giravi guardingo per il giardino, pronto a difendere il tuo territorio.
Ho sentito la mia voce da bimba chiamarti e te ti sei girato, come facevi sempre quando sentivi pronunciare il tuo nome.
Perchè si, lo capivi.
Mi hai visto giocare bambina, mi hai visto diventare adolescente, mi hai visto allontanarmi.. perchè alle volte crescendo la vita diventa così complicata che non ci si accorge di tralasciare le cose importanti.
Si crede sempre di avere tanto tempo..in realtà non è mai abbastanza.
Anche ultimamente, quando venivi a cercarmi, io ero sempre di corsa...mi chiamavi, ma io potevo darti poche attenzioni perchè avevo da finire le tavole.
Allora ti adagiavi sotto al tavolo al quale lavoro, su dei panni e stavi lì, facendomi comunque compagnia.
Ora rivedendo quei panni spero sempre di rivederti lì appallottolato che dormi tranquillo...

Ancora non mi sembra possibile che dopo più di 18 anni tu non ci sia più...
Stamani, quando sono scesa in cucina, come al solito sono arrivati Scricciolo, poi Spillo..poi più nessuno.
Ho fatto l'errore di affacciarmi al salotto per vederti dormire sulla poltrona.
..Le abitudine sono dure a sparire..

Ieri l'altro ho fatto in tempo a tornare a casa per stare un'ultimo pomeriggio assieme.
Hai cercato comunque di alzarti dalla poltrona, di venirmi incontro...ma camminavi ancora peggio, non stavi ritto sulle tue zampette, eri dimagrito ancora di più.
Vedendoti così sfinito sono scoppiata a piangere e anche il mio ottimismo, sul fatto che tu potessi riprenderti, ha cominciato a cedere.

Te ne sei andato il giorno dopo, in una bellissima giornata soleggiata e ventosa, il giorno degli innamorati.
Sono sicura che non avresti potuto avere una famiglia migliore con la quale vivere...e posso affermare pure il contrario.
Sei stato speciale ed unico.
Ti stringo forte a me, ovunque tu sia.

Ciao Cicio...ciao fratellino mio.

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